la Chiesa dell’Addolorata

La data riportata sull’iscrizione, 1438, posta sul portale della Chiesa dell’Addolorata, denuncia che la stessa sorge nel  luogo occupato un tempo dall’antica Chiesa dedicata alla Santissima Trinità. In questo stesso luogo, nel 1724, fu costruito l’Oratorio trasformato nel 1752 in chiesa che venne consacrata nel 1760 e dedicata, appunto, a Maria SS. Addolorata.

L’interno della Chiesa  ha la peculiarità di avere la pianta a croce  dovuta alla presenza del transetto, singolare esempio a Montella. La navata ha il soffitto piano finemente decorato, con composizioni a stucco, il cui disegno converge verso la  pregevole tela raffigurante Gesù che dà la Comunione  a San Pietro.

La navata, scrigno di opere d’arte , conserva numerosi arredi di grande pregio artistico, come le 14 miniature della Via Crucis dipinte su lamina di ferro , la cantoria lignea, metà XVIII, con organo ( in restauro- 1877), le due tele: una raffigurante S. Antonio Abate con una fantesca  sulla parete sinistra, l’altra, su quella di destra, la Madonna del Rosario con intorno le formelle dei Misteri del Rosario (aggiunte dopo) sulla cui cornice dorata poggia lo stemma dei Domenicani. Stimabili sono le croci della consacrazione disposte lungo la chiesa nonché il gruppo della Natività del Settecento sulla sinistra e la statua di San Pasquale e la pregiata Pietà in cartapesta (fine XVII), conservata in una teca dello stesso periodo, sulla destra.

Sulle due pareti laterali della navata, in posizione centrale,  emergono le lipsanoteche, composte da sette nicchie con busti lignei di martiri di piccole proporzioni e di notevole valore artistico; le nicchie, accompagnate da semplici cornici e teste d’angelo, sono inquadrate in una monumentale decorazione a stucco, caratterizzata da volute, conchiglie e cartocci. I 14 busti sul petto hanno il cavo per le reliquie e tutto l’insieme  è databile alla metà del ‘ 700.

Il transetto, come la navata, conserva opere di grande pregio come la statua di San Michele Arcangelo di fine ‘600 o della Madonna Addolorata (1700) con vesti originali, o, ancora, il pregevole Crocifisso (1754 – 55) di incerta attribuzione; è al vaglio degli studiosi  l’ipotesi secondo la quale esso sia stato realizzato dallo stesso San Gerardo Maiella e  trasportato poi a Montella dal notabile don Gaetano Bosco. In un cartiglio sull’arco che separa la navata dal transetto è indicata la data di conclusione dei lavori di stuccatura: 1756. 

L’abside, illuminata da un finestrone sulla parete sinistra, custodisce l’altare maggiore, realizzato in marmi policromi da maestranze partenopee nel XVII secolo. La zona absidale è chiusa con la nicchia, posta alle spalle dell’altare, che conserva la statua della Madonna Addolorata.
L’altare, a blocco, è stato realizzato nel XVIII secolo da maestranze partenopee. La struttura, rivestita in marmi policromi, funge da reliquiario, come riferiscono le incisioni poste sui due ingressi, che invitano al retrostante Oratorio. Gli elementi caratterizzanti l’altare sono le due teste  angeliche ai capoaltare e la colomba posta sul ciborio. L’epigrafe, posta sul muro absidale, testimonia che nel 1760 lo stesso Vescovo di Nusco, mons. Antonio Bonaventura, consacrava la chiesa e l’altare dedicandola alla Madonna Addolorata.

L’Oratorio delle cinque piaghe e Maria SS.Addolorata

Da una porticina posta ai lati dell’ altare maggiore della chiesa dell’Addolorata si accede al  grande oratorio. L’ambiente di forma quadrangolare, ultimato nel 1725,  conserva gli stalli riservati ai Confrati della arciconfraternita delle Cinque Piaghe, e dei pregevoli armadi in legno di  noce. Gli stalli sono disposti lungo tre lati dell’oratorio mentre sullo sfondo sono posizionati gli armadi per gli arredi sacri.

Gli armadi per gli arredi sacri
Sulla parete di fondo dell’oratorio sono posizionati gli armadi per gli arredi sacri. Nella parte centrale di questo arredo è custodito l’altare di legno con nicchia e scultura della pietà. Internamente ogni  battente  è diviso in due riquadri;  la decorazione ad intarsio dei riquadri, eseguita con legni teneri, asseconda  quella  delle  cornici realizzata a motivi floreali. Al centro di ogni riquadro è riportato un medaglione  con i simboli della passione. Nel battente superiore è incisa la data 1821 che si riferisce all’anno in cui fu adattato l’altare .
La deposizione
 Sul sopraporta dell’ Arciconfraternita è collocato un dipinto su tela raffigurante la Deposizione, realizzato da Gianbattista Catalano ,originario di Cassano Irpino,  nel 1740. Il dipinto probabilmente proviene dalla chiesetta  di S. Maria di Cruci , oggi non più esistente.