l’Arciconfraternita del SS. Rosario in San Nicola

Una confraternita del Santissimo Rosario fu eretta Molto anticamente nella Chiesa di San Leonardo e dell’Annunziata, che si trovava Avanti Corte, nei pressi del palazzo Cavaniglia. Crollata questa chiesa, per usura del tempo e di eventi sismici, i confrati si trasferirono nella Chiesa dell’Annunziata di Fontana, i cui lavori di costruzione furono terminati nel 1617.
Attesa la distanza esistente tra il rione di Fontana e quello di Garzano, i confrati provenienti da quest’ultimo e dai casali limitrofi vollero erigere un’altra congrega nella propria Chiesa parrocchiale, San Nicola. Ciò di fatto avvenne nel 1712, come apprendiamo dalle bolle in pergamena esistenti presso l’archivio della confraternita, come pure dall’epigrafe che si legge sull’arcata di San Nicola.
L’8 giugno del 1712, il Padre generale dei Padri Domenicani, con l’assenso del papa Clemente XI concesse tutti i privilegi, le indulgenze e le prerogative in Suo potere alla nuova confraternita, che ora aveva la propria sede in una cappella attigua alla Chiesa di San Nicola.
Presto, però, sorse una disputa fra le due congreghe, circa la possibilità giuridica di coesistere nello stesso paese. Questo rilievo produsse un’inattività della congrega per circa due anni. Alla fine il Vescovo di Nusco, Monsignor Giacinto Dragonetti, facendo ricorso ad una bolla di papa Clemente VIII, risolse positivamente la questione, poiché le due congreghe, pur avendo lo stesso nome avevano sede in due parrocchie diverse. In seguito a ciò, la congrega di Garzano per festeggiare la favorevole soluzione del problema, il 3 giugno 1714, diede luogo ad una processione, alla quale intervennero, oltre i confrati, i Francescani Riformati del Convento del Monte. A1 termine della processione, in chiesa vi fu la predica di padre Ludovico da Bracigliano.
Nel 1765 con la morte del Nobile Alessandro Bosco, di Montella, veniva istituito il “Monte Bosco”, per volontà del deceduto, come da testamento olografo, e la congrega fu chiamata ad amministrarlo.

Don Alessandro Bosco, sacerdote, dottore in Utroque iure, si era trasferito a Napoli ed esercitando la professione di avvocato aveva fatto fortuna, fino a costituire coi suoi beni una rendita assai considerevole. Infatti con tale rendita costituì il suddetto “Monte”, con scopi di assistenza e beneficenza agli ammalati e ai poveri, con particolare riguardo alle giovani povere della parrocchia che contraevano matrimonio. Inoltre istituiva dieci stipendi per altrettanti sacerdoti, che dovevano svolgere determinati doveri religiosi.
Quando nel 1766 la congrega ebbe il Regio Assenso del regolamento, contava ben novanta confrati.
Questa confraternita (va ricordato) fu la prima ad avere il Regio Assenso di fondazione nel 1778. Ciò forni ai confrati lo spunto per rivendicare a se la precedenza assoluta nelle processioni. Ma questo diritto lo pretendevano anche altre congreghe, chi per un motivo, chi per un altro. Fortunatamente il buon senso o il desiderio di quieto vivere fugò il polverone
che ne era sorto.