Una bella sorpresa

Il presidente della Fondazione Giulio Capone Silvio Santarella con la Superiora Cena Navarro

La festa organizzata dalla Fondazione G. Capone per salutare la Superiora Cena Navarro, prossima al trasferimento, si è trasformata in una festa per la proroga di permanenza di un altro anno nella nostra comunità parrocchiale.
La Superiora ha annunciato la lieta notizia saputa, solo poche ore prima, da parte della madre generale dell’ordine religioso di appartenenza.
Come lei stessa ha detto “Carissimi montellesi, vi voglio bene! Quando ho avuto la notizia del trasferimento, lettere a non finire sono arrivate. Veramente, non mi aspettavo l’affettuosità dei montellesi, la stima e l’apprezzamento nei miei confronti e vi ringrazio di cuore. Siete grandi, che il Signore vi ricompensi!
Tredici anni della mia permanenza qui a Montella, ringrazio e lodo il Signore perché mi sono arricchita tanto di tante esperienze bellissime. Sono stati i bambini che mi hanno aiutata a crescere spiritualmente e moralmente…
Grazie veramente di cuore, vi porto nel cuore. Ogni giorno siete nelle mie preghiere, non uno, ma tutti i montellesi!”

Come ha sottolineato il presidente Silvio Santarella: “Suor Cena non si è limitata solo al ruolo di insegnante della scuola, è stata anche interprete del progetto concepito dalla istitutrice Adele Solimene, finalizzato a diffondere valori morali e spirituali con conseguenti benefici solidali. La signora Adele Solimene, vedova di Scipione Capone e madre di Giulio, morto prematuramente, volle assicurare un aiuto concreto ai bambini istituendo l’asilo. Una visione lungimirante, considerato che dopo 100 anni siamo ancora qua. Grazie alle suore riparatrici del Sacro cuore, che hanno l’onere dell’attività didattica, l’asilo conserva l’impronta educativa e religiosa. Suor Cena ha condotto la scuola con competenza didattica, ma soprattutto ritengo con amore. Amore incarnato da quel sentimento proprio cristiano, mosso da profonda e ineccepibile fede. Suor Cena ha abbracciato la cultura della solidarietà, divulgandola per riscoprire il valore delle relazioni umani e traducendola in opere concrete a favore della nostra comunità”.

“La comunità montellese, ben rappresentata questa sera, le riconosce di essere una persona speciale”.

In segno di gratitudine le è stato offerto dalla Fondazione un piatto dipinto a mano dall’artista Carla Di Lascio, raffigurante le bellezze di Montella.

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