“Beati”

Beatitudine. Una parola che colleghiamo immediatamente a uno stato di felicità continua, di pienezza di vita, di riuscita. Perciò l’accostamento che ne fa Gesù sembra quasi innaturale e addirittura inumano: «Beati voi poveri, beati voi affamati, beati voi che piangete».

Come intendere queste affermazioni senza cadere nella rassegnazione?

Nessuno vuole essere povero. Eppure il Figlio lo divenne per salvare il mondo, per dare senso alle nostre piccole vite. Perciò la povertà non è un problema e tantomeno Il Problema. Piuttosto è la soluzione di tante nostre contraddizioni e l’antidoto ai nostri eccessi. La povertà è la via. Sono i poveri che con la loro sobrietà e la loro fiducia nella provvidenza, loro che non sprecano e danno valore anche agli scarti, loro che hanno affinato il senso della condivisione,  ad insegnarci come vivere. Il mondo sarà salvato dai poveri, non dai ricchi.

«Guai a voi ricchi», poveretti voi ricchi se dimenticate i fratelli nel bisogno. Poveretti voi ricchi se continuate a sfruttare la “casa -e la cassa- comune”. E tutto quello di cui avrete privato i poveri su questa terra glielo darà il Signore in abbondanza nella vita eterna.

p. Jonathan

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