Buongiorno caro Don Salvatore, sono sempre stata una ragazza disordinata nella gestione della casa, per quanto riguarda gli affetti però guai a chi me li tocca! Non riesco a superare questa condizione di disordine che mi fa pensare che qualcosa nella mia vita non per il verso giusto….mi faccio aiutare una volta la settimana, ma non è sufficiente….i miei cari non sono abituati a dare una mano e mi deprimo per non essere una buona casalinga. Nonostante svolga un lavoro che mi porta a stare fuori casa dalle 8:00 alle 13:00 non mi sento sufficientemente efficiente e cerco di passare del tempo non solo nella preghiera, ma anche a costruire mentalmente dei miei progetti che riguardano le attività artistiche che puntualmente non riesco a realizzare. Cosa mi consigli di fare per vivere meglio e con la Santa serenità i miei talenti e i miei “doveri”?
Sì può pregare lavorando e lavorare pregando. Spiritualmente offriamo i nostri sacrifici. È sempre meglio vivere i doveri come offerta. L’offerta del sacrificio è fare qualcosa di sacro. San Giuseppe e la Madonna hanno offerto la loro quotidianità in una vita assolutamente semplice, pur essendo ricolmati di tantissimi doni di grazia. C’è un tempo per ogni cosa, recita il Qoelet. Tempo per la casa, tempo per il lavoro e la creatività. In musica, nelle scale ci sono tre note, la 1°, 3° e 5°, chiamate tonica, mediante e dominante. Insieme formano l’accordo. Perché non dare il tono con la preghiera, accordare tutto con la creatività, in modo da dominare anche lo stress lavorativo? Come un accordo musicale armonizza, così ogni atto diventa armonico con il tutto. Spesso siamo in dissonanza con lo stress, possiamo armonizzarci nel dono dello Spirito, con cuore docile e semplicità di spirito.
Buon cammino
Don Salvatore Sciannamea